Crisi per le industrie di materie plastiche
- infociocia
- 24 dic 2021
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L’aumento del prezzo energetico mette in crisi l’industria delle materie plastiche.

Aziende costrette a ridurre la produzione e, in qualche caso a ricorrere agli ammortizzatori sociali, per fronteggiare il caro energia.
A segnalare il problema è Unionplast s.r.l, l’associazione dei trasformatori, attraverso il suo presidente Marco Bergaglio: “I rincari energetici sono decisamente oltre ogni aspettativa e l’industria non ha alternative che nel ribaltarle a valle. Come settore continueremo ad investire in efficienza energetica e in energie rinnovabili, per diminuire i nostri consumi e la nostra dipendenza dalla generazione elettrica fossile e dalla sua volatilità, ma lo possiamo fare solo con la piena collaborazione dei nostri clienti”.
Le cause di questo aumento sono da ricercare nel prezzo del gas metano e nel costo dei certificati di emissione, entrambi in forte crescita. In Italia poi la forte dipendenza del prezzo dell’energia elettrica dal gas, ha esacerbato la situazione del mercato, col PUN che martedì 19 ottobre ha toccato 350 euro al Mwh.
Anche i mercati elettrici europei hanno registrato forti aumenti, rendendo anche meno competitivo importare energia dall’estero, con ulteriore calo dell’offerta.
Ora, a causa del rincaro energetico, i produttori hanno annunciato ulteriori aumenti fra 100 e 300 euro a tonnellata.
Le previsioni sono oggi di grande tensione sul fronte del gas, con pericolo di scarsità nel corso dell’inverno, specie se le temperature saranno sotto media, e dunque con un prezzo dell’energia elettrica che rimarrà particolarmente elevato.
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Fonte: Plast Magazine





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