Industria del legno senza materia prima
- infoluigiamendola
- 2 mag 2022
- Tempo di lettura: 1 min
Servono soluzioni immediate per calmierare gli effetti di questa crisi.

Industria del legno senza materia prima: «Serve il blocco dell’export di tronchi dalla Ue»
La guerra tra #Russia e #Ucraina ha aggravato una situazione già problematica: in poco più di un anno i prezzi del legname sono più che raddoppiati.
Il problema del caro materie prime, tra cui il legname, era presente ormai da mesi e la Russia aveva appena annunciato che dal primo gennaio di quest’anno avrebbe bloccato l’export di questo materiale fuori dai propri confini.
Ora, la guerra in Ucraina aggrava il problema, rendendo più che mai attuale quella richiesta.
Prezzi più che raddoppiati in un anno.
«Assistiamo da oltre un anno a uno squilibrio della domanda e dell’offerta senza precedenti, che riguarda tutte le specie arboree e tutti i mercati internazionali, in particolare conifere e latifoglie, i più utilizzati dalla nostra industria», spiega Alessandro Calcaterra, presidente di Fedecomlegno, l’associazione degli importatori e distributori di legno. Dall’autunno 2020 il prezzo della materia prima è aumentato rapidamente sino a raggiungere, tra giugno e agosto, incrementi tra il 130% e il 280%, per poi iniziare una lenta discesa. «Ma i prezzi non sono mai tornati ai livelli pre-Covid – precisa Calcaterra –: parliamo comunque di quotazioni raddoppiate rispetto ai valori normali».
Ora servono soluzioni immediate per calmierare gli effetti di questa crisi.
Il blocco delle esportazioni di tronchi europei sarebbe una prima, rapida risposta. Oltre alla creazione di centrali d’acquisto collettive per la materia prima, come proposto dal ministero dello Sviluppo economico, per poter trattare condizioni contrattuali migliori dai grandi fornitori, grazie al supporto del governo.
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