I prezzi del gas nel 2023
- infociocia
- 3 gen 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Uno dei maggiori fattori rialzisti o ribassisti sui prezzi del gas nel 2023 sarà l’evoluzione della guerra in Ucraina. E, ovviamente, il ruolo della Russia di Putin e il suo rapporto nei confronti di Europa e Usa.

Ormai è in corso un conflitto parallelo che ha come principale arma proprio il ricatto energetico: il presidente russo ha già chiuso il Nord Stream in estate e gli scarsi flussi provenienti dai suoi gasdotti potrebbero diventare pari a zero nel 2023.
Come osservato dagli esperti di materie prime di ING, gli ultimi dati mostrano le forniture russe verso l’Europa sono diminuite di circa il 50% su base annua a circa 58 miliardi di metri cubi. E, ovviamente, questi flussi sono calati progressivamente man mano che ci siamo spostati nel corso dell’anno con una produzione ridotta attraverso l’Ucraina e il Nord Stream.
“Al momento, i flussi giornalieri di gas russo verso l’Ue sono in calo di circa l’80% su base annua. Pertanto, se ipotizziamo che i flussi di gas russo rimangano ai livelli attuali fino al 2023, il gas annuo del gasdotto russo verso l’Europa potrebbe diminuire di un ulteriore 60% a circa 23 miliardi di metri cubi nel 2023. E chiaramente, esiste un rischio molto reale che i flussi rimanenti siano fermati”, hanno ipotizzato.
Inoltre, con un rapporto che resta molto ostile tra Russia ed Europa, oltre che con gli Usa, i flussi russi andranno completamente sostituiti, soprattutto per le riserve del 2023. Ma se non ci si riuscirà, i prezzi saliranno a fronte di minore offerta.
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